Riserva naturale Biviere Di Gela

Riserva naturale Biviere Di Gela

Villa D'andrea Villa D'andrea 31 Luglio 2024 Gela

L’Origine e la Storia del Lago Biviere di Gela

Origine Geologica del Lago Biviere di Gela

Durante il Pleistocene, la zona del Lago Biviere di Gela subì un sollevamento geologico che portò all’emersione del territorio. Questo cambiamento impedì al torrente Valle Torta-Monacella di raggiungere il mare, portando alla formazione di cordoni dunali causati dall’azione combinata di mare e vento. Inizialmente, il lago potrebbe aver avuto un rapporto di scambio con il mare, tipico degli ambienti lagunari e costieri. Tuttavia, con il passare del tempo e l’evoluzione del paesaggio, questa connessione è gradualmente scomparsa, portando all’attuale equilibrio tra il lago, la falda acquifera sottostante e il mare.

Attualmente, il Lago Biviere di Gela si trova a circa 1,3 km dalla costa, separato da un ampio sistema di dune noto come “Macconi”, di cui oggi resta poco. La superficie attuale del lago è di 0,76 km², rispetto ai 0,84 km² originari. Il lago ha uno sviluppo longitudinale in direzione ovest-est, con una lunghezza massima di circa 2,5 km e una larghezza media di 0,6 km. Il perimetro del lago è caratterizzato da numerose anse.

Storia del Lago Biviere di Gela

Il Lago Biviere di Gela è citato in numerosi documenti storici. Plinio il Vecchio lo menziona per il sale che si formava sugli argini e che rifletteva le immagini come specchi. Caius Iulius Solino, nel III secolo d.C., racconta di due sorgenti miracolose nei pressi del lago: una che rendeva le donne sterili e l’altra che aveva l’effetto opposto. Nel Medioevo, lo storico Fazello identificò il lago con il mitico lago Coccanico.

Nel 1274, il lago era utilizzato come salina e faceva parte delle “Segrezie di Sicilia”. A causa della forte concorrenza con altre saline siciliane e sarde, questa attività fu progressivamente abbandonata. Nel 1582, fu proposto un grande progetto per trasformare la salina in biviere. Nel 1598, Giovanni di Guccio vendette il lago al Duca Don Giovanni, che nel 1619 fece costruire un fondaco e alcune case, con una lapide di marmo commemorativa. Dopo la cessazione dell’attività saliniera, la pesca divenne l’attività principale sin dal 1615, con la costruzione di una casa per i pescatori e una cappella per le celebrazioni religiose.

Il lago, ricco di pesci e uccelli acquatici, ha attirato appassionati cacciatori e pescatori, tra cui Don Alessandro Mallia Paternò e il Ministro Camillo Benso Conte di Cavour. Negli anni ’70, il Lago Biviere di Gela subì interventi da parte del Consorzio di Bonifica per soddisfare le esigenze irrigue, alterando i delicati equilibri ecologici delle zone umide.

Flora e Fauna del Lago Biviere di Gela

Nonostante gli interventi umani, il Lago Biviere di Gela conserva un valore naturalistico significativo. Le sue acque ospitano una varietà di vegetazione, tra cui piante sommerse come Potamogeton pectinatus e Ceratophyllum demersum, e piante ripariali come Scirpus maritimus e Pharagmites communis. In primavera, i prati e gli incolti fioriscono con orchidee selvatiche, tra cui la rara Ophrys oxyrrhynchos, endemica della Sicilia. L’area dunosa ospita la Ginestra bianca, una sottospecie endemica della Sicilia meridionale, e il Fiordaliso delle spiagge. La Leopoldia gussonei, una specie endemica presente solo nel litorale del Golfo di Gela, è anch’essa protetta in quest’area.

Queste formazioni vegetali sono cruciali per la fauna selvatica, offrendo rifugio e nutrimento a numerosi uccelli acquatici e altre specie.

Informazioni Utili

La Riserva Naturale Orientata Biviere di Gela è stata istituita dalla Regione Siciliana nel 1997 e affidata alla gestione della LIPU. Situata a 8 km dalla città di Gela e vicino alla foce del fiume Dirillo, la riserva è una delle più importanti aree di sosta e svernamento per uccelli acquatici in Italia. È riconosciuta come zona umida di importanza internazionale dalla Convenzione di Ramsar.